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Domande
Frequenti (FAQ) |
di Giampaolo Bertoni |
Riportiamo di seguito le domande che più frequentemente sono poste
ai Centri Trasfusionali dai candidati donatori o anche da donatori abituali.
Qualora aveste altre domande, inviatecele via e-mail. Attraverso queste pagine, e con l’aiuto del
Centro Trasfusionale del Bambino Gesù, cercheremo di darvi risposte esaustive.
MA COME SI FA A SAPERE CHE IL MIO SANGUE E' SICURO?
MA QUALI SONO I GRUPPI SANGUIGNI?
CHE COSA E' IL SEPARATORE CELLULARE?
QUALE SONO I SIGNIFICATI DELLE PAROLE USATE NEL CAMPO DELLE
DONAZIONI?
Il candidato donatore di sangue deve avere un’età compresa fra i 18
e i 65 anni.
La donazione di sangue da parte di soggetti superiore a 65 anni può
essere autorizzata dal medico responsabile della procedura di selezione, così
come il reclutamento di un nuovo donatore di età superiore ai 60 anni.
Possono donare sangue e plasma i soggetti di peso non inferiore a
50 kg.
La pressione arteriosa sistolica deve essere compresa tra 110 e 180
mmHg e la pressione arteriosa diastolica tra 60 e 100
mmHg.
Il polso deve essere ritmico, regolare e le pulsazioni comprese tra
50 e 100/min.
I candidati donatori che praticano allenamenti sportivi intensi
possono essere accettati anche con frequenza cardiaca inferiore.
Le donne non possono donare da due giorni prima del ciclo mestruale
fino al quinto giorno dopo la fine del ciclo stesso.
In Italia un uomo può donare 4 volte l'anno, ovvero ogni 3 mesi;
una donna 2 volte l'anno.
Vi verrà chiesto di leggere il comunicato informativo sull'AIDS e
di compilare un modulo di accettazione. Il medico, in base alle vostre risposte
ed in base ad altri quesiti sul vostro stile di vita, valuterà l'idoneità alla
donazione.
Una volta accertata l'idoneità alla donazione, il donatore viene
sottoposto al controllo della pressione arteriosa e del valore dell’emoglobina.
Questo si rende necessario in modo da escludere coloro che presentano livelli
pressori troppo alti o troppo bassi e un'anemia.
A questo punto il donatore viene disteso su un lettino e da una
vena del braccio si prelevano 350-450 cc
di sangue a seconda del peso corporeo.
Tempo necessario per tutta
la procedura circa 1 ora. Il materiale usato é sterile, quindi il
donatore non corre nessun pericolo
d'infezione.
Il sangue viene raccolto in una sacca, collegata però ad altre 2
sterili contenenti anticoagulante.
Questo perché successivamente il sangue viene centrifugato nei vari
componenti (emazie, piastrine e plasma).
Secondo le nuove
leggi, su ogni unità
trasfusionale vengono eseguiti 6 accertamenti:
-ricerca per la sifilide
-ricerca per
il virus epatite B
-ricerca per
il virus epatite C
-controllo
delle transaminasi
-ricerca per
il virus HIV (responsabile dell'AIDS)
-ricerca per
il virus HIV2
Qualora uno di questi test risultasse positivo e il valore
dell'ALT troppo elevato (una volta e
mezzo il valore normale), l'unità di sangue non viene usata e il donatore verrà
convocato per un successivo
controllo.
Si può verificare però che il risultato sia negativo e il soggetto
invece era già infettato dal virus HIV o dall'HCV. Ecco perché si indaga attentamente sullo stile di
vita del donatore. II rischio di contrarre
l'infezione con un'unità trasfusionale
risultata negativa ai test per l'HIV é di 1 : 100.000.
Il gruppo sanguigno é l'espressione di alcuni antigeni presenti
sulla membrana eritrocitaria.
E' caratterizzato da 2
sistemi più importanti:
1) sistema A B 0
scoperto nel 1900 da Landsteiner. A seconda che sia
presente uno
solo o tutti e due o nessuno dei due, si potrà avere il gruppo A (42%), B (12%), AB
(2%), 0 (44%).
2) sistema RH
scoperto nel 1939-40. La sua presenza o assenza dividerà i soggetti in:
RH positivi
(85%), RH negativi (15%)
Quindi i gruppi sanguigni sono 8:
A pos A neg B pos B neg AB pos AB neg 0 pos 0 neg
La determinazione del gruppo sanguigno é semplice/ basta un prelievo di sangue. Successivamente l'emazie
saranno messe a contatto con un siero noto che conterrà il rispettivo anticorpo. Se sono presenti
contemporaneamente l'antigene e l'anticorpo/ si insieme dando luogo a quel
fenomeno che viene chiamato agglutinazione. L'esame può essere fatto su
vetrino, provetta o anche mediante apparecchi automatici (groupamatic).
GRUPPO e
RH |
FREQUENZA |
|
0 Rh-positivo |
1 su 3
|
(37,4%) |
0 Rh-negativo |
1 su 15 |
( 6,6%) |
A Rh-positivo |
1 su 3 |
(35,7%) |
A Rh-negativo |
1 su 16 |
( 6,3%) |
B Rh-positivo |
1 su 12 |
( 8,5%) |
B Rh-negativo |
1 su 67 |
( 1,5%) |
AB Rh-positivo |
1 su 29 |
( 3,4%) |
AB Rh-negativo
|
1 su 167 |
( 0,6%) |
Appare
evidente che il gruppo 0 RH positivo e A
RH positivo sono i più frequenti. I soggetti di gruppo 0 RH negativo possono
donare il sangue a tutti, quelli AB RH positivo possono riceverlo da tutti.
Prima di
trasfondere i globuli rossi sono necessarie le prove di compatibilità dette
prove crociate che
consistono nell'interreazione tra
il siero del ricevente (sulla provetta deve essere scritto: nome, cognome, data
di nascita e firma di chi ha eseguito il prelievo) e i globuli rossi da
trasfondere (contenuti nel tubo pilota).
Esempio: supponiamo che Paolo Rossi, gruppo A+ necessita di 2 trasfusioni di globuli
rossi. II trasfusionista prenderà le emazia delle 2 unità
trasfusionali pronte per l'uso,di gruppo A+ e le farà
interreagire con il siero di Paolo Rossi. Se non sarà
presente agglutinazione, le prove di compatibilità vengono considerate "libere" (da agglutinazione) e le 2 unità di globuli
rossi saranno pronte per essere trasfuse al paziente. Quando il paziente é
stato trasfuso più volte, può presentare degli anticorpi irregolari e quindi le
prove crociate possono
risultare "bloccate" per la presenza di agglutinazione.
Occorreranno ulteriori indagini per identificare particolari tipi di anticorpi
presenti.
II sangue,
una volta prelevato in tripla sacca segue 3 vie: emazie,
piastrine e plasma. Una prima centrifugazione dividerà da una parte i globuli rossi (emazie concentrate) , dall'altra il plasma e le piastrine.
Una seconda centrifugazione il plasma
dalle piastrine. Da unità di sangue donato si ottengono:
·
un'unità di emazie
concentrata conservata in frigo-emoteca a temperatura controllata a
4° C per almeno 30 gg.
·
un'unità di piastrine conservata
in un agitatore a temperatura ambiente per 48-72 ore.
·
un'unità di plasma conservata a
–30° C.
Quindi 3 vie diverse, 3 modi di conservazione diversi ma quel che é
più importante tre utilizzazioni diverse. Le emazie
concentrate saranno trasfuse, dopo aver eseguito chiaramente le prove crociate,
a pazienti gravemente anemici o a pazienti sottoposti a grossi interventi
chirurgici.
Le piastrine saranno trasfuse a soggetti che presentano delle
gravissime piastrinopenie (per la maggior parte si
tratta di pazienti affetti da emopatie e che stanno cicli di chemioterapia). La
somministrazione di più unità di piastrine (normalmente per un paziente sono
necessarie 7-8 unità) servirà a ridurre i rischi emorragici e quindi le
complicazioni che possono intercorrere anche durante la chemioterapia. Non é
strettamente necessario somministrare piastrine dello stesso gruppo sanguigno,
ma ripetute trasfusioni di piastrine possono creare la presenza di anticorpi.
Il plasma
congelato a -30" (plasma fresco
congelato) potrà essere utilizzato o durante un intervento chirurgico o nei
casi in cui le proteine sono molto basse o i fattori della coagulazione
difettosi. II plasma viene utilizzato soprattutto a livello industriale per
preparare albumina, immunoglobuline, gammaglobuline e concentrati di fattori
per la coagulazione. La quantità di plasma prodotto in Italia non é sufficiente
ai fini industriali, per cui ancora oggi si deve ricorrere all'estero. Non siamo autosufficienti.
Plasma, piastrine e anche
globuli bianchi possono essere ottenuti mediante un separatore
cellulare, una macchina presente ormai in tutti i centri trasfusionali, in
grado di separare un solo emocomponente. Una volta
accertata l'idoneità alla donazione ed eseguite precedentemente le analisi di
legge, il sangue viene prelevato da un braccio del donatore e avviato ad una
centrifuga che separa i vari emocomponenti. Tramite
un sistema di pompe vengono raccolti solo le piastrine o i globuli bianchi e il
plasma a seconda delle necessità; la restante parte del sangue prelevato viene
restituita contemporaneamente al donatore attraverso la vena del braccio controlaterale. II circuito utilizzato é sterile ed é a
perdere per cui non esiste pericolo di infezioni di alcun genere. Ad eccezione
dell'inserimento iniziale di due aghi, la donazione non comporta alcun disagio
per il donatore ma dura tre ore. La metodica é leggermente diversa a seconda
che si debbano raccogliere piastrine, plasma e globuli bianchi. Un'unita di
piastrine ottenuta mediante separatore cellulare, corrisponde al numero di
piastrine che si ricava da 8 donatori. Ma il costo di gestione del separatore,
é più elevato. Cosi il plasma ottenuto
mediante separatore é in quantità maggiore. I globuli bianchi invece possono
essere raccolti solo con questa
metodica. Il loro uso non é molto frequente: vengono utilizzati nei soggetti
marcatamente neutropenici (globuli bianchi inferiori
a 300) con gravi infezioni documentate non rispondenti a terapie antibiotiche o
nei bambini prematuri con rischio infettivo aumentato. II separatore cellulare
può essere usato anche a scopo terapeutico. Si può infatti ridurre il numero
delle piastrine e dei globuli particolarmente elevati in alcuni tipi di
leucemie o eliminare dal plasma sostanze tossiche mediante uno scambio
plasmatico (come nell1intossicazione da funghi velenosi e in alcune patologie
neurologiche). Si può inoltre raccogliere dal sangue un elevato numero di
cellule staminali che sono i progenitori
di tutte le cellule del sangue, allo scopo di reinfonderle
successivamente al paziente stesso
(trapianto autologo).
L’autotrasfusione da la possibilità di poter donare sangue a se
stessi, ricevendo la più sicura delle trasfusioni. Dopo l'avvento dell'AIDS
questa metodica, che già si conosceva da molti anni, ha visto un incremento del
100%. Ciò é dovuto infatti alla riduzione del rischio infettivo e di allo-immunizzazione che consiste nella produzione da parte
dell'organismo di anticorpi verso globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.
Circa 3-4
unità di sangue intero o di emazie concentrate
possono essere raccolte nelle 3 settimane prima dell1intervento. II sangue cosi
raccolto verrà conservato nelle frigo-emoteche e reinfuso
durante l’intervento. E' una metodica chiamata "predeposito"
che comunque può essere usata negli interventi programmati e quando le
condizioni del paziente lo permettono. Un'altra metodica di autotrasfusione é
il "recupero intraoperatorio" che consiste
nell'aspirare dal campo operatorio o dalle ferite il sangue perduto dal
paziente. II sangue cosi raccolto mediante apposite macchine viene lavato, concentrato e reiniettato al paziente stesso.
ANEMIA: riduzione dei globuli rossi ,dell'emoglobina e
dell'ematocrito. Esistono diversi tipi di anemia, alcuni congeniti, quali per
esempio la talassemia, alcuni acquisiti
quali 1'anemia sideropenica, anemia emolitica etc.
APLASIA MIDOLLARE: condizione in cui tutte le serie emopoietiche
sono marcatamente ridotte o assenti. Può essere idiopatica o secondaria a
sostanze tossiche o virali.
B : LINFOCITI B sono le
cellule del sangue che producono anticorpi.
CELLULE DEL SANGUE : ce ne sono diversi tipi ognuna con una
funzione diversa ma tutti hanno un comune progenitore a livello del midollo
osseo.
CELLULA STAMINALE: prodotta a livello del midollo osseo, si
differenzierà nelle diverse cellule del sangue a seconda delle necessità.
EMOCROMO COMPLETO: a) conteggio dei globuli rossi, bianchi,
piastrine, mediante contatori cellulari elettronici. b) determinazione
del1•emoglobina e dell'ematocrito e di alcuni indici eritrocitari.
c) formula leucocitaria: una goccia di sangue strisciata su un vetrino,
colorata e vista al microscopio permetterà di individuare le varie percentuali
di globuli bianchi o cellule immature. Oggi é possibile ottenere la formula
leucocitaria anche mediante apparecchi automatici.
FATTORI DI CRESCITA: 11individuazione e
la successiva produzione mediante la tecnica del DNA ricombinante ha portato
una rivoluzione nel campo ematologico sia perché ha permesso di conoscere
meglio alcuni meccanismi alla base di quel complesso sistema che é il sangue,
sia perché 1'uso terapeutico di questi fattori di crescita può in alcuni casi
incrementare le possibilità di guarigione.Tra i
fattori di crescita ricordiamo:1'eritropoietina, che stimola la produzione di
globuli rossi, il G.M CSF e il G. CSF che stimolano
la produzione di granulociti e monociti.
FERRO: uno degli elementi essenziali per la formazione dei globuli
rossi, la sua carenza provoca un'anemia.
COMMISSIONE: Commissione nazionale sangue.E'
stata istituita alcuni anni fa, presieduta dal Ministro della Sanità, da
specialisti dei Centri
Trasfusionali e da
alcuni rappresentanti delle associazioni di volontariato. Promuove
campagne pubblicitarie, emana leggi sulla sicurezza e sulla riduzione degli
sprechi del sangue. Ha istituito un registro nazionale del sangue in
collaborazione con l'istituto superiore di Sanità Donatori di sangue:
coloro che spontaneamente donano il sangue presso i centri trasfusionali
donatori di midollo; coloro che donano il midollo osseo per un consanguineo
sottoposto a trapianto di midollo osseo. Donatori di midollo osseo
volontari: coloro che danno la propria disponibilità all’identificazione del loro corredo genetico
ed all1iscrizione del registro nazionale.
DONATORI DI AFERESI: coloro che si
sottopongono al separatore cellulare per ottenere concentrati di piastrine o di
globuli bianchi.
DONATORI DI PLASMAFERESI: coloro che si
sottopongono al separatore per ottenere soltanto un'elevata quantità di
plasma.
G.I.D.Sa." Gruppo Interparrocchiale Donatori Sangue
c/o Parrocchia San Filippo Neri alla Pineta Sacchetti - Via Martino
V° 28 - 00167 Roma